IL PROCESSO
Bisogna
ammettere che il processo contro i Templari, svoltosi nei primi anni del
XIV secolo, fu una delle più grandi tragedie della storia della
Chiesa.
Il Re di Francia Filippo IV il Bello fece arrestare più di mille
cavalieri, ne fece torturare la stragrande maggioranza e molti finirono
sul rogo, fra cui anche lultimo Gran Maestro Jacques (o Giacomo)
de Molay. Le accuse rivolte contro i Templari erano false e le confessioni
estorte con atroci torture. I cavalieri non erano né migliori ne
peggiori degli altri Ordini Monastici dellepoca, soltanto che il
Re di Francia, il Re Falsario aveva bisogno dei loro denari e dei loro
possedimenti, perciò lui e i suoi ministri escogitarono le fandonie
sulla colpevolezza dellOrdine per poterlo annientare.
Il Papa di allora, Clemente V in un primo momento si oppose a questo atto
che veniva meno a ogni forma di diritto, ma alla fine dovette cedere e
sospese lOrdine per via amministrativa.
La responsabilità di questo atto è caricata per la maggior
parte sul Re di Francia : storici, scrittori e giornalisti incolpano la
Chiesa daver sacrificato un Ordine glorioso ed innocente allavidità
di un Re. seguito.
Lerrore commesso da Clemente V tuttavia può essere in parte
recuperato, il suo giudizio abrogato e lOrdine assolto dalle colpe.
In fin dei conti anche il processo di Giovanna dArco fu rivisto
soltanto 40 anni dopo la sua morte, e la Pulzella dOrleans fu non
solo assolta, ma anche santificata. Certo, impugnare il giudizio di un
Papa non è così facile, può essere doloroso per la
Chiesa, ma Clemente V nel prendere la sua decisione fu ancora meno libero
del Vescovo Cauchon.
I Templari erano innocenti, restarono fedeli persino ad una Chiesa che
li perseguitava, difesero il loro nome malgrado le torture e i roghi,
si rivelarono i Cristiani migliori, più santi dei Cardinali e del
Papa che si piegarono vilmente ad unautorità statale iniqua.
Restarono figli della Chiesa, non uno di loro morì per un credo
ereticale.
Quindi non si dovrebbe oggi abrogare la bolla di Clemente V che sospendeva
lOrdine Templare? La Chiesa dovrebbe riparare allo sbaglio di quellantico
e purtroppo debole Papa. Difficilmente oggi lOrdine Templare può
tornare al suo antico splendore, ma almeno in linea di principio dovrebbe
sussistere di nuovo il diritto di portare la croce dei Templari.
Tutta la vicenda ha inizio nel 1305, quando un tale Esquiu De Floryan
si presentò al sovrano di Spagna Jaime II con una storia stupefacente:
diceva di essere stato nelle carceri di Béziers in compagnia di
un cavaliere templare cacciato dallOrdine che gli aveva raccontato
le inaudite atrocità che venivano compiute: si rinnegava Cristo
allatto di essere accettati nellOrdine, si sputava sulla Croce,
si praticava la sodomia e si adorava un idolo.
De Floryan raccontò questa storia a Jaime II perché sapeva
che il Re aveva buoni motivi per avercela con i Templari, non gli andava
troppo a genio avere allinterno dei suoi confini un secondo potere
oltre lo Stato con una tale influenza, inoltre avevano le più possenti
fortezze del Regno e facevano i migliori affari. Jaime II però
ritenne opportuno non intraprendere azioni contro gli onnipotenti Templari,
anche perché la pia popolazione spagnola non avrebbe mai perdonato
al suo Sovrano una simile azione contro i migliori Cristiani dellepoca
e la Chiesa!
Jaime II consigliò però a De Floryan di rivolgersi a Filippo
IV di Francia che aveva una certa esperienza in lotte contro la Chiesa
grazie anche al suo scaltro consigliere: Guglielmo di Nogaret che aveva
già arrecato gran danno alla Chiesa con lo "schiaffo di Anagni"
a Bonifacio VIII, il quale non trovò pace neanche nella morte:
Nogaret fece riesumare il cadavere e lo processò per eresia, accusandolo
di una serie di crimini che solo la fantasia di un visionario poteva cacciare
fuori: simonia, raggiri, assassinio del suo predecessore, magia e ateismo
professo.
De Floryan alla fine riuscì ad incontrarsi con Nogaret che percepì
immediatamente quanto quelle informazioni che gli venivano date fossero
ad alto potenziale esplosivo. Ormai era specializzato a saccheggiare beni
ecclesiastici e annientare un Ordine per il vile denaro non lo preoccupava
minimamente. Inoltre aveva forse un motivo in più per agire contro
i Templari: i Cavalieri avevano denunciato allInquisizione come
cataro suo nonno che era stato così bruciato sul rogo
Per il momento però aveva in mano ben poco per accusare un intero
Ordine, aveva soltanto le affermazioni di un pregiudicato, un testimone
quindi abbastanza inattendibile, per giunta anche espulso dallOrdine.
Si potevano andare a ricercare i Cavalieri cacciati dallOrdine (nelle
ricerche, anche bibliografiche, i collaboratori di Nogaret erano maestri!)
che sarebbero stai più che contenti di sottoscrivere qualsiasi
cosa in cambio della libertà e di un po di denaro, ma Nogaret
era troppo scaltro, sapeva che simili testimonianze sarebbero state troppo
inverosimili per giustificare larresto di più di mille cavalieri.
Cera soltanto una soluzione per ottenere prove sicure ed innegabili
della colpevolezza dellOrdine: tutti i Templari dovevano essere
sottoposti a tortura e dovevano essere costretti a firmare le deposizioni
con il riconoscimento della loro colpevolezza.
Devo ricordare una cosa: lOrdine Templare godeva del massimo rispetto
delle popolazioni dei vari Stati, in più allinterno dellOrdine
cerano molti figli di nobili: unazione contro i Templari,
senza i dovuti motivi si sarebbe trasformata per chiunque in una disfatta
completa, avrebbe attirato contro di se lodio delle masse, lodio
dei nobili, degli altri sovrani Europei e della Chiesa, che sarebbe potuta
arrivare anche ad indire una Crociata contro laccusatore dei Templari,
con conseguenze più che ovvie: lannientamento.
Quindi se il Re di Francia si fosse azzardato ad incolpare ed arrestare
i Templari per futili ragioni molto probabilmente avrebbe fatto una gran
brutta fine!
Filippo IV molto probabilmente aveva visto il tesoro dei Templari e quindi
sapeva pressappoco le grandi quantità di ricchezze da loro possedute:
a centinaia di migliaia si ammucchiavano monete di Tours, di Firenze,
di Venezia, delle più importanti banche, nonché monete provenienti
da tutto loriente e loccidente. A questo vanno aggiunte le
donazioni ricevute, gli oggetti darte migliori e un imprecisato
numero di oggetti orientali.
La domanda è: quando il Re di Francia poté vedere tutto
questo? Durante la sollevazione popolare del 1306 che ci fu anche per
via dellinflazione e delle continue svalutazioni
i Templari
accolsero il Re nel loro castello-fortezza, salvandolo da morte sicura.
Nel 1307 però era già quasi tutto pronto, il piano era quasi
completo.Re Filippo riuscì a convincere (probabilmente con lo zampino
di Nogaret) tutti i membri del consiglio di Stato sulla bontà e
necessità di questazione, i quali apposero i loro sigilli
sui documenti da inviare a tutti i procuratori di Francia con lordine
di catturare i Templari.
Uno solo rifiutò di mettere il suo sigillo al servizio di uningiustizia:
larcivescovo Aycelin di Narbona, gran guardasigilli e cancelliere
del Regno.
Naturalmente Filippo andò avanti comunque, non pensò minimamente
di far naufragare tutto per una sola opposizione! Una cosa però
cè da dire: se Aycelin di Narbona credeva che quellazione
fosse uningiustizia, perché rimase muto? Perché non
avvertì ne il Papa, ne i Templari delle intenzioni del Re?
Avrebbe potuto evitare il più grande assassinio giudiziario del
Medioevo, ma non lo fece. Col suo silenzio si fece comunque complice.
Così il 14 settembre 1307 venne deliberato larresto dei Templari
e già il 22 dello stesso mese giungevano ai procuratori del Regno
i decreti che ordinavano di tenersi pronti con tutti gli uomini in armi
per lalba del 13 Ottobre.
I decreti prevedevano che, dopo larresto, si stabilisse la verità
ad ogni costo, anche ricorrendo alla tortura; a chi rilasciava le confessioni
sul verbale andava promessa la piena assoluzione, coloro che negavano
andavano minacciati di morte.
Questo è incredibile! Come poteva il Re promettere lassoluzione
ai peccatori e viceversa minacciare di morte chi non confessava?
Il papa intanto non sapeva niente di quello che stava per accadere, infatti
dove si trovò la settimana tra l1 e l8 Ottobre? Alle
terme
Alcuni studiosi però sostengono che il papa fosse al corrente della
situazione e che volesse iniziare una sua inchiesta sui Templari, ma Filippo
il Bello lo anticipò.
Il 13 Ottobre comunque lazione fu fatta e in una volta sola furono
imprigionati tutti i Templari di Francia, persino i rappresentanti del
Tempio presso la Curia pontificia!. Vennero presi allalba, in un
agguato assolutamente inaspettato. Le accuse che venivano rivolte sembravano
impossibili e assolutamente inaspettate, anche per questo i Templari non
reagirono, visto che avevano la coscienza pulita e erano sicuri che tutto
si sarebbe risolto subito e che si sarebbe chiarito lequivoco. La
loro fede era indistruttibile, purtroppo non sapevano, invece, che quella
stessa Chiesa che loro tanto adoravano (guidata però da un uomo
debole e prigioniero del Re di Francia) e di cui si fidavano lavrebbe
lasciati in pasto ad un Re bramoso di denaro.
I Templari furono imprigionati nelle loro stesse fortezze e interrogati
dai carnefici del Re.
La cattura era stata ordinata dal Grande Inquisitore di Francia, Guglielmo
dImbert che avrebbe dovuto procedere anche agli interrogatori, ma
gli aguzzini cominciarono subito, torturando i poveri malcapitati e iniziando
a far sottoscrivere da quanti più Templari possibile le loro dichiarazioni
di colpevolezza.
Fu presentata ai Templari una lunga lista di misfatti che da tempo sarebbero
stati abituali nellOrdine. A chi confessava veniva promessa la libertà,
il perdono e una pensione ordinaria attinta dai beni dellOrdine.
Si doveva soltanto adempiere alla piccolissima formalità di sottoscrivere
le proprie affermazioni di colpevolezza sotto giuramento. Chi invece si
intestardiva col negare le accuse veniva invece messo alla ruota, una,
due, tre volte al giorno, finché non confessava
.. o moriva.
Non tutti ce la fecero a sopportare le torture e molti firmarono i documenti
con le mani insanguinate.
I capi daccusa più importanti furono: aver rinnegato Cristo,
aver sputato sulla Croce, sodomia e adorazione di un idolo.
La storia ci conferma senza ombra di dubbio che laver rinnegato
Cristo e aver sputato sulla Croce sono due accuse altamente insostenibili!
I
Templari fatti prigionieri durante le Crociate spesso si rifiutavano di
rinnegare il Redentore per avere salva la vita! Furono massacrati senza
pietà dai musulmani che per loro non si aspettavano mai di ricevere
un riscatto! Anche allora avrebbe dovuto impressionare il fatto che qualche
anno prima a San Giovanni dAcri furono uccisi circa 500 Templari
che morirono per salvare la vita agli altri Crociati fungendo da retroguardia,
ma anche per quel Cristo che ora li si accusava di rinnegare!
Per non parlare di tutti gli anni in cui combatterono in TerraSanta insieme
ai Crociati, lasciando sul campo migliaia di uomini, per difendere il
nome di Dio. Come si può accusarli di rinnegarlo? Avrebbero sacrificato
tante vite per cosa?
Anche la sodomia è una pura invenzione, come lidolo, di cui
stranamente Nogaret non presentò nessuna prova al Processo, perché?
Si poteva far sfuggire una prova tanto schiacciante?
Le accuse si basavano molto sul fatto che il rito dentrata nellOrdine
era segreto, quindi le fantasie degli accusatori si scatenarono e inserirono
in quel rito tutte le eresie e i reati possibili di quel tempo.
Clemente apprese la notizia molto tardi.
Soltanto il 27 Ottobre fece una protesta scritta, criticò il Re
aspramente, in modo assai più severo di quanto fosse sua consuetudine.
Due lunghi mesi dovette aspettare la risposta! Semplicemente il Re non
riceveva i messi del Papa.
Filippo aveva già vinto la partita.
Aveva già una buona quantità di confessioni firmate sotto
giuramento e la sua propaganda aveva già fatto il "lavaggio
del cervello" al popolo a cui lOrdine veniva dipinto con le
tinte più fosche, praticamente i cavalieri venivano accusati di
tutto ciò che nel Medioevo era crimine.
Il 22 Novembre il Papa emanò il fatale decreto, sollecitava tutti
i principi Cristiani ad arrestare i Templari. Nei vari Stati dEuropa
ci furono varie risposte:
Inghilterra: il Re Edoardo II inizialmente accusò anche il Re di
Francia di perseguitare i Templari solo per la sua avidità, ma
ben presto ritirò le accuse: non era una grande figura morale ed
aveva preso in sposa Elisabetta, figlia di Filippo e il matrimonio non
poteva certo dirsi felice! Comunque Edoardo II ordinò larresto
dei Templari, ma la polizia inglese non era come quella francese, in tutto
furono arrestati solo 280 Templari, un numero molto inferiore alleffettivo
del Tempio in Inghilterra e comunque in carcere vennero trattati con clemenza.
Germania: I Templari qui non erano molto importanti, Teutonici e Ospitalieri
la facevano da padroni. Furono comunque invitati a comparire a Magonza
di fronte al tribunale Arcivescovile: arrivarono non da fuggiaschi o da
criminali, ma in uniforme e armati di tutto punto
si presentarono
da uomini liberi. Li si prosciolse da ogni accusa.
Portogallo: Il re Diniz seguì lordine del Papa a modo suo:
ospitò i Templari nel suo Castello di Castro Morim, come amici
e fece amministrare i loro beni in modo esemplare. A Santarem furono poi
dichiarati innocenti, anche se per effetto della bolla del Papa dovette
comunque sopprimere lOrdine Templare, anche se venne immediatamente
dopo creato lOrdine del Cavalieri di Cristo che altri non erano
che i Templari sotto unaltra nomenclatura, a questo nuovo Ordine
in Re fece donare tutti i beni Templari sequestrati.
Laver difeso i Templari fu un atto che ripagò abbondantemente
il Portogallo nei secoli successivi, le scoperte nel nuovo mondo vennero
finanziate anche con il denaro dei Cavalieri di Cristo, anche Enrico il
Navigatore ne faceva parte.
Tutti i commerci con le Indie passavano per Lisbona, che in tal modo si
arricchì non poco.
Aragona: I Templari di questa terra vennero dichiarati innocenti, ma il
re Jaime II voleva prendere lo stesso parte del loro patrimonio
dovette fronteggiare una guerra in piena regola, conquistare un castello
dopo laltro.
Italia: Qui la persecuzione infuriò in maniera analoga a quella
francese, con prigionie durissime e torture. Questo si deve anche al fatto
che lItalia era sotto il forte influsso francese e quindi appoggiò
la loro tesi di colpevolezza dei Templari. Soltanto lArcivescovo
di Ravenna, poi diventato Santo, ebbe il coraggio di schierarsi in difesa
dei Templari.
Gli interrogatori intanto continuavano in tutta la Francia e laccertamento
da parte del Papa sulla colpevolezza dellOrdine andava veramente
a rilento!
Il Papa non fece niente fino al 12 Agosto 1308, quando emise la bolla
"Faciens Misericordiam" che destituiva i tribunali civili e
li sostituiva con dei tribunali ecclesiastici, formati da Vescovi, in
quanto solo la Chiesa poteva dire lultima parola sulla colpevolezza
o no dei Templari. Si intravedeva quindi per i Templari una schiarita
allorizzonte, ma le loro speranze di giustizia furono spazzate via
quando scoprirono che il Tribunale di Francia era collocato a Parigi,
dove il Re aveva il suo maggior potere e dove "les Gens du Roi",
il corpo di polizia del Re poteva facilmente rintracciare e minacciare
chiunque avesse voluto testimoniare in favore dei Templari, inoltre la
corte era composta di vescovi che erano sotto il più completo controllo
del Re (addirittura uno era suo parente) e che Nogaret assisteva a tutti
gli interrogatori e a tutte le udienze, mentre il processo avrebbe dovuto
avere in aula soltanto i Templari e la giuria.
Con queste scelte (luogo e giuria) Clemente V aveva definitivamente consegnato
i Templari nelle mani del loro nemico, Filippo il Bello.
A questo punto vengono ascoltati i Templari e le loro confessioni sono
delle più commoventi. Devo premettere che le dichiarazioni dei
Templari in aula furono tutte registrate e quindi sono originali! Come
adesso anche a quei tempi le dichiarazioni venivano messe agli atti, quindi
venivano accuratamente conservate.
Inizialmente fu interrogato il Gran Maestro, Giacomo de Molay che alle
accuse di sodomia rispose molto alterato che persino quei pagani dei saraceni
avrebbero punito quella colpa decapitando il reo, tanto più dunque
cose simili erano proibite nellOrdine!
Molay cercò di difendersi come meglio poteva, ma sapeva che in
quel campo non reggeva il confronto con i dottori della legge, sentiva
che quei giuristi non potevano capire i sentimenti e lanimo di un
cavaliere, era impossibile che si rendessero conto del fatto che un uomo
donore mai avrebbe potuto neppur minimamente tollerare un comportamento
tanto infame come quello che si rimproverava allOrdine!
E emblematica una sua frase registrata: "Saprei bene come trattar
Voi, se non foste ciò che siete".
Il giorno dopo fu interrogato Ponsard de Gisy, (cui era affidata la casa
madre dellOrdine, Payens) che disse con enfasi: "Abbiamo confessato
sotto tortura!". Riferì inoltre che a Parigi trentasei templari
erano morti sotto tortura e molti in altri modi. Continuò il suo
discorso dicendo: "Mi hanno legato le mani dietro la schiena in un
modo tale che il sangue mi sprizzava fuori dalle unghie Poi così
legato mi hanno gettato in un pozzo per circa unora", come
poi disse avrebbe preferito la morte che continuare a sopportare quei
supplizi.
Lo stesso giorno fu interrogato Aymon de Porbone che descrisse anche lui
le torture alle quali fu sottoposto dagli aguzzini del Re per farlo confessare,
gli versavano acqua in bocca con un imbuto, per intere settimane era stato
lasciato a pane e acqua, dichiarò: "Non dirò nulla
fintanto che mi si tiene in carcere".
Il 28 Novembre la commissione pontificia interrogò per la seconda
volta Molay che si appellò nuovamente al Papa e difese lOrdine
richiamando lattenzione sulle elemosine elargite, sulle Chiese costruite
e sulle cerimonie celebrate dallOrdine. Questo diede luogo ad uno
scambio di battute:
Commissario: "Ma tutto ciò è vano per la salvezza dellanima
se manca la fede"
Molay rispose in maniera eccelsa: "Io credo fermamente in un Dio
in tre Persone e a tutti gli altri articoli della nostra fede [
]
Credo che quando lanima sarà separata dal corpo si vedrà
chi fu un giusto e chi fu un malvagio [
] Tutti i presenti allora
conosceranno la verità sulle domande che oggi ci vengono poste"
Il Gran Maestro in catene al cospetto dei propri giudici ne divenne con
poche parole laccusatore e non in nome di un Re terreno o di un
Papa debole, ma in nome di Dio! Profeticamente ricordò ai Vescovi
del tribunale pontificio dellesistenza di un altro tribunale al
quale tutti loro non sarebbero sfuggiti.
Poi chiese di poter assistere alla Santa Messa e di ricevere la comunione,
dopo aver ricordato lalto tributo di sangue pagato dai Templari
in TerraSanta (lui disse 20.000 uomini) per difendere il nome di Dio e
di Cristo, quel Cristo che ora li si accusava di rinnegare.
Alcuni storici hanno valutato le deposizioni di Molay mediocri e non allaltezza
della situazione, ma che cosa ci si poteva aspettare da un militare?
Lui era bravissimo nella strategia, nella tattica e nel combattimento,
ma non aveva una laurea in legge, come poteva tener testa a giuristi come
Nogaret in unaula di Tribunale? Non era il suo ambiente naturale
Tra febbraio e maggio del 1310 ci fu la seconda parte del Processo ai
Templari e furono invitati tutti i Templari di Francia a Parigi per difendere
lOrdine. Più della metà dei Templari di Francia (560)
scelse di fare il viaggio per raggiungere Parigi
voi direte, perché
non tutti? Bene, molti erano morti, molti non avevano le forze e altri
non ebbero il coraggio. Erano ormai due anni che venivano tenuti in carcere,
avevano subito torture, avevano patito la fame, avevano visto morire i
loro compagni e per finire bisogna ricordare che per il diritto feudale
chi ritrattava le sue confessioni andava sul rogo. Inoltre erano ancora
in manette, i loro aguzzini li accompagnavano e li tenevano sottocchio,
per una specie di tortura, stavolta psicologica
I Templari vennero riuniti tutti insieme e vennero lette le accuse infamanti.
Vernon de Santoni alla domanda se intendesse difendere lOrdine replicò:
"In questOrdine non ho visto che del bene, non capisco cosa
si voglia intendere per difendere".
Bernard du Gué fu illuminante per smascherare le terribili torture
alle quali furono sottoposti, il poveretto mostrò le ossa dei piedi,
le aveva perse nel corso dellinterrogatorio, i suoi aguzzini lo
avevano arrostito a fuoco lento tanto a lungo che la carne sera
staccata dallosso
.
Come curatore dei Templari fu designato Pietro da Bologna (francesizzato
è Pièrre de Bologne) che era stato il procuratore generale
dellOrdine presso la Santa Sede. Redasse uno scritto che consegnò
poi ai Commissari in nome di tutti i convenuti: "E difficile
per noi, per i nostri fratelli, essere privati dei sacramenti. A molti
di noi è stato sottratto labito, a tutti i beni dellOrdine.
Tutti siamo stati gettati in carcere con infamia, messi in catene ed in
carcere siamo tuttora.
La maggior parte dei confratelli che sono morti nelle carceri fuori Parigi
non sono stati sepolti in terra Consacrata. Al momento della morte sono
stati negati loro i sacramenti della Chiesa".
Ad Aprile fu presentato un altro scritto al Tribunale:
"Gli articoli del questionario della Bolla pontificia sono privi
di senso, infami, disonorevoli, inauditi. Si tratta di menzogne, enormi
menzogne, menzogne assurde, pronunciate dai nemici dellOrdine e
da calunniatori, in base a delle maldicenze. LOrdine Templare è
puro, senza macchia, e tale è sempre stato, checché se ne
dica. Coloro che affermano il contrario parlano da miscredenti e da eretici,
seminano nella fede leresia e la zizzania. Siamo qui pronti a difendere
lOrdine con tutto il cuore, con parole ed opere, nella maniera migliore
possibile. Domandiamo però di poter disporre liberamente di noi
stessi, e di essere presenti al Concilio. Coloro che non vi possono prendere
parte devono avere la possibilità di farsi rappresentare. In breve,
chiediamo di essere liberati dalle carceri in cui ci detengono. Tutti
i confratelli che hanno confessato, del tutto o in parte menzogne simili,
non dicono il vero. Hanno confessato nel timore di essere uccisi. Alcuni
hanno confessato sotto tortura, altri per aver visto a quali supplizi
venivano sottoposti i loro confratelli. Di conseguenza hanno verbalizzato
ciò che volevano i loro persecutori. Non li si può biasimare,
giacché i supplizi a cui alcuni sono stati sottoposti hanno suscitato
il terrore in molti. Hanno visto che era possibile scampare alle sofferenze
ed alla morte mentendo. Altri forse sono stati corrotti col danaro, o
sedotti da promesse e lusinghe, o piegati da minacce. Tutto questo è
noto e non si può far finta di ignorarlo, od occultarlo. Imploriamo
la misericordia Divina, che ci faccia giustizia, giacché troppo
a lungo abbiamo patito una persecuzione ingiusta. Da Cristiani pii e fedeli,
chiediamo di ricevere i sacramenti della Chiesa".La commissione decise
una volta per tutte anche di fare chiarezza sul presunto idolo adorato.
Le Commende Templari erano state passate a pettine, ma lunica statuetta
trovata non tipicamente Cristiana fu un volto di donna in argento, con
dentro delle ossa, senza dubbio un reliquario.
Quindi luomo barbuto da dove lo potevano far uscire? Una cosa: come
ho già detto, di sicuro non avevano trovato nessuna statuetta o
affresco eretico, altrimenti Nogaret non si sarebbe fatto sfuggire una
simile prova per incastrare lOrdine, visto che era questo il suo
scopo. Il fatto che fu presentata al processo soltanto la testa di una
donna in argento la dice lunga sullo straccio di prove che stavano portando.
Sembrerebbe molto più verosimile identificare questo famoso capo
barbuto con il volto dellUomo della Sindone ora conservata a Torino
e che i Templari quasi sicuramente trasportarono dallOriente e custodirono
in occidente: prima in inghilterra e successivamente in Francia (Si veda
lapposita sezione del sito)
Comunque, proprio ora che il Processo sembrava volgere a favore dei Templari,
morì uno dei Vescovi della Corte, non si aspettò molto a
sostituirlo: il fratello di uno dei Ministri di Filippo il Bello era Vescovo
della vicina Cambrai, un tale Filippo de Marigny
il Papa sapeva
benissimo che quelluomo non poteva assumersi il peso di una circoscrizione
ecclesiastica, ma lo nominò lo stesso, sempre perché sotto
linflusso del Re di Francia. Anche i professori della Sorbona si
espressero contrari, 19 su 22 la ritenevano una scelta sbagliata, ma non
servì a niente.
Con la nomina di tale uomo i Templari avevano definitivamente perso. Il
primo provvedimento di de Marigny fu la condanna al rogo di 54 Templari
per aver ritrattato le loro precedenti dichiarazioni, vennero legati al
palo e arsi senza pietà. Questo era più di un segnale, gli
altri Templari dovevano essere intimoriti per eventuali future ritrattazioni.
I Templari vennero così colpiti duramente nello spirito da una
così ingiusta tortura psicologica, ora sapevano che chi avesse
ancora difeso lOrdine sarebbero finito bruciato vivo.
Alcuni Templari ebbero comunque ancora la forza di reagire.
Lo testimonia questa dichiarazione di Aymeri de Villiers-le-Duc, del 13
Maggio: "Possa venir subito inghiottito anima e corpo dallinferno
se mento! [
] Certo, sottoposto ai supplizi della tortura ho ammesso
alcune accuse, quando sono stato interrogato alla presenza degli uomini
del Re. Ieri ho visto bruciare vivi cinquantaquattro miei confratelli.
Ho troppa paura di venir condannato al rogo. Non reggerei la minaccia,
cederei di nuovo, dinanzi a Voi o ad altri. Vi supplico, non rivelate
alla gens du Roi quello che ora vi rivelo, ché non mi si condanni
al rogo". Mentre diceva ciò singinocchiò davanti
allaltare, spalancò le braccia e si percosse il petto. Questa
deposizione quasi non ha bisogno di commenti, fa capire molto bene quello
che provavano i Templari in quel momento
Il 18 Maggio ci fu la clamorosa fuga di Pietro di Bologna che aveva rinunciato
alla difesa. Lastuto italiano, dopo il rogo dei 54 Templari, aveva
capito che ormai era tutto inutile, il complotto contro i Templari era
ormai irreversibile; la fuga fu lunica soluzione.
Comunque laccusa riuscì ad accumulare una serie di prove
sulla colpevolezza dellOrdine da presentare al Concilio di Vienne
.Il Papa allora ebbe lidea, forse sotto consiglio di Nogaret, di
SOSPENDERE lOrdine per via amministrativa: Clemente come Papa ne
aveva lautorità.
Unaffermazione del Papa (scritta) ci da le indicazioni importanti
per capire questa sua decisione: "Se non si può abolire lOrdine
con una condanna, bisognerà allora sopprimerlo per via amministrativa,
ché il nostro amato figlio, il Re di Francia, non ne abbia scandalo
(ne scandalizatur carus filius noster rex Franciae)".
Comunque, la prima seduta del Concilio ci fu il 16 Ottobre 1311 e a paragone
di altri Concili del Medioevo i convenuti furono molto pochi, lunico
Re presente era Filippo. Vennero nominate due commissioni, invece della
solita Assemblea Plenaria, a cui fu sottoposto tutto il materiale del
processo e a cui si chiedeva di esprimere un giudizio chiaro
e alla
svelta.
La Bolla del Papa di presentazione al Concilio invitava anche tutti i
Templari a presentarsi a Vienne per difendere lOrdine
Si presentarono a Vienne 7 Templari per difendere lOrdine, dichiarandosi
i rappresentanti di altri 2000 (a loro detta) che si nascondevano nei
boschi vicini. Accusarono Filippo il Bello e dichiararono che era la sua
avidità la vera rovina dei Templari.
Il Papa li fece imprigionare e i poveretti finirono i loro giorni in carcere.
Il Papa poi prese chiara posizione contro lOrdine e chiamò
i vari Commissari ad esprimere un parere, ma, attenzione, non in assemblea
plenaria, ma singolarmente, nella sua residenza privata, forse per piegarli
al suo volere
ma non ci riuscì, i Commissari chiedevano di
nominare dei difensori dei Templari e chiedevano ancora tempo per far
maggior chiarezza.
Ma di tempo non ce ne era, il Papa quindi decise definitivamente di sopprimere
lOrdine amministrativamente (ex autoritate apostolica), così
non sarebbe servita nessuna difesa.
Il 3 Aprile 1312 fu resa pubblica la Bolla "Vox in excelso"
ed il Papa pronunciò le cruciali parole:
"In considerazione della cattiva reputazione che grava sui Templari,
del sospetto e delle accuse che sussistono a loro carico; in considerazione
della cerimonia segreta di ammissione in questOrdine, della condotta
perversa e irreligiosa di molti suoi membri; in considerazione del giuramento
di non rivelare nulla a proposito della cerimonia dammissione, e
di non uscire dallOrdine; in considerazione dello scandalo, ormai
non più sanabile; in considerazione delleresia a cui sono
esposte la Fede e le anime, dei terribili misfatti commessi da un gran
numero di membri dellOrdine; in considerazione del fatto che Santa
Romana Chiesa soppresse in passato, per motivi ben più lievi altri
celebrati Ordini, Noi, non contravvenendo alle regole della Cavalleria
e non senza intima sofferenza, non in virtù duna sentenza
giudiziaria ma ex autoritate apostolica, sopprimiamo lOrdine suddetto
con tutte le sue istituzioni".
A questa Bolla ne fece subito seguito unaltra: "Ad providam
Christi Vicarii" che concerneva la destinazione dei beni. Clemente
assegnò ai Gerosolimitani le proprietà dellOrdine
dei Templari.
Lunico che amministrò in modo degno le proprietà dei
Templari fu il Re Diniz del Portogallo. Il 5 maggio 1319 fondò
lOrdine di Cristo, cui assegnò intatte tutte le proprietà
dei Templari che fino ad allora amministrò decentemente.
Comunque Clemente non poteva fondare un nuovo Ordine, anche perché
Filippo, avido di potere e di denaro come era, avrebbe sicuramente chiesto
di ricoprire la carica di Gran Maestro
già si faceva chiamare
Vescovo di Francia.
Le decisioni del Papa per i Templari furono: coloro che erano stati giudicati
innocenti dovevano esser mantenuti con i beni dellOrdine e potevano
vivere nelle loro case o in monasteri, purché non troppi nella
medesima casa; coloro che non si erano pentiti o i recidivi andavano severamente
puniti e coloro che nonostante le torture continuavano a non confessare
dovevano essere giudicati secondo il diritto canonico; i fuggiaschi dovevano
presentarsi alle autorità entro un anno.
Quindi lOrdine fu soppresso, restava però il Processo ai
singoli imputati di eresia e ai massimi esponenti dellOrdine che
continuavano a marcire in prigione.
Lasciò, come al solito, emettere la sentenza ad una commissione
che avrebbe dovuto fare le sue veci. Ci si riunì di nuovo a Parigi.
La Commissione (presieduta da Marigny
) rilesse nuovamente i capi
daccusa ai Cavalieri presenti che, torno a dire, erano quelli che
coraggiosamente si erano presentati a Parigi per difendere lOrdine.
Questa volta non ci fu difesa, i Cavalieri vennero condannati al carcere
a vita.
In questo frangente Molay disse una frase storica:
"Alla soglia della morte, dove anche la minima delle menzogne è
fatale (si riferisce al rischio di non poter ascendere al Paradiso), confesso
chiamando il cielo e la terra a testimoni, che ho commesso peccato gravissimo
a danno mio e dei miei, e che mi sono reso colpevole della terribile morte,
perché per salvarmi la vita e sfuggire ai troppi tormenti, e soprattutto
allettato dalle parole lusinghiere del Re e del Papa, ho testimoniato
contro me stesso e contro il mio Ordine. Ora invece, sebbene sappia quale
destino mi attende, non voglio aggiungere altre menzogne a quelle già
dette e, nel dichiarare che lOrdine fu sempre ortodosso e mondo
dogni macchia, rinuncio di buon grado alla vita".
Con questo praticamente volle pagare a carissimo prezzo la sua "colpa"
di aver riconosciuto inizialmente i capi daccusa contro lOrdine
Fu un Martire della verità. Rinunciò alla vita, pur di dire
la verità!
Geoffroy de Charnay ebbe il coraggio di seguire lesempio del Gran
Maestro e ritrattò insieme a lui.
Filippo non aspettò un momento, il 18 Maggio pronunciò la
sentenza di morte e lo stesso giorno gli alti dignitari dellOrdine
furono bruciati vivi sullisolotto di Pont Neuf, sella Senna, alle
spalle di Notre Dame. Per lo spettacolo si radunò una folla sterminata.
Dai documenti che registrano le ultime parole del Gran Maestro si legge
che lultima cosa che disse fu lesortazione al boia di allentare
un po le catene, per giungere le mani in preghiera.
Non si deve credere quindi a chi dice che il Gran Maestro lanciò
la maledizione su Filippo il Bello e Papa Clemente V !!! E una delle
tante leggende nate dopo la soppressione dellOrdine!!!
Molay, da ottimo Cristiano, si guardava bene da non maledire nessuno e
questa ipotetica maledizione carica dodio mal si lega al fatto che
chiese di allentare le catene per poter giungere la mani in preghiera
Molay non pensava alla vendetta in quel momento, ma soltanto alle sue
colpe. Come ho detto dopo la morte del Gran Maestro sono nate un vespaio
di leggende che di verità ne hanno ben poca, si dice per esempio
che il mantello del Gran Maestro non venne consumato dalle fiamme durante
il rogo
Sebbene non vi fosse stata alcuna convocazione del Re e del papa dinanzi
al tribunale di Dio da parte del Gran Maestro sta di fatto che Papa Clemente
morì quattro settimane dopo e Filippo lo seguì lo stesso
autunno
Per questo il popolo vide in quegli accadimenti la mano vendicatrice di
Dio. Anche perché era chiaro a tutti che il Processo era stato
una farsa e che la soppressione dellOrdine era dovuta soltanto allavidità
del Re.
Una domanda a questo punto sorge spontanea: come mai nessun Ordine Cavalleresco
levò la propria voce a favore dei Templari?
Perché i Gerosolimitani e i Cavalieri Teutonici restarono in silenzio?
Proprio questi ultimi avrebbero dovuto esercitare un notevole influsso,
anche perché avevano la loro sede centrale in Germania, sotto la
protezione del Re tedesco e soprattutto lontano da Filippo che non sarebbe
stato in grado di recare danno al potente Ordine.
Fondamentalmente Templari e Teutonici non avevano mai avuto relazioni
amichevoli, i primi rimproveravano i secondi di aver copiato loro sia
lo stemma ,sia la divisa (bianca per entrambi), sia la Regola che era
molto simile. Furono in opposizione anche per motivi politici, in quanto
nella guerra tra impero e papato i Teutonici appoggiarono gli "Hohenstaufen",
mentre i Templari patteggiarono per i guelfi. Inoltre il Gran Maestro
dei Teutonici fu un grande consigliere di Federico II che invece non era
visto di buon occhio dai Templari, in quanto scomunicato dal Papa.
Queste tensioni sfociarono in una vera e propria guerra nel 1241, i Templari
ne uscirono vincitori e i Teutonici persero quasi tutti i loro possedimenti
in TerraSanta. Una tale perdita, vista col senno di poi, non fu grave,
anche perchè permise ai Teutonici di concentrarsi ad Oriente.
Anche gli Ospitalieri non erano mai stati in buoni rapporti con i Templari
e anche in questo caso ci furono vere e proprie guerre. I Gerosolimitani
si mostrarono però in qualche modo cavallereschi, si dice che avrebbero
cercato di prendere contatto con il Gran Maestro dei Templari Molay in
prigione per cercare di aiutarli, ma Molay avrebbe loro sconsigliato di
osare qualche azione di difesa dei Templari, in quanto era comunque tutto
perduto.
I Gerosolimitani sapevano bene però quale fosse la dedizione dei
Templari verso il Signore, avevano combattuto fianco a fianco con loro
in TerraSanta e sapevano con quale coraggio e determinazione combattevano
leresia.
Comunque con la soppressione dellOrdine fu anche la Chiesa e soprattutto
il papato a subire un grandissimo danno,
Un Papa aveva sacrificato un Ordine allavidità di un Re
si era ben lontani dalla grandezza che il papato aveva avuto nellalto
Medioevo, quando Roma aveva ancora il ruolo di arbitro assoluto tra i
sovrani Cristiani. La Curia di Avignone era caduta ai piedi di Filippo
il Bello, era un suo strumento.
Il grande Innocenzo III e i suoi successori avevano considerato lOrdine
Templare come una sorta di esercito permanente della Chiesa, che poteva
essere impiegato ovunque a favore della Santa Sede, e di esempi ce ne
sono un casino: nella Crociata contro gli albigesi i Templari si mostrarono
fedeli servitori della Chiesa, ma anche in altre occasioni più
difficili non mancarono di dare il loro supporto al Papato, per esempio
contro Federico II che venne combattuto dai Templari in Italia tra le
fila dellesercito pontificio.
E difficile calcolare lentità dei danni religiosi e
culturali causati dalla soppressione dellOrdine; lo scandalo del
processo, le confessioni dei Cavalieri, la debolezza del Papa, lo schieramento
di un subdolo Re contro un Ordine secolare, minarono le basi della società
stessa, gli alti ideali Medioevali come la cavalleria, il senso dellonore,
la disciplina, il valore, la cortesia, la religiosità vennero messi
in discussione. Non dovette essere cosa da poco!
Anche la Francia avrebbe tratto più vantaggi dalla sopravvivenza
dellOrdine che dalla sua soppressione.
Lesempio è il Portogallo: i Cavalieri di Cristo che avevano
ricevuto tutto il patrimonio dei Templari portoghesi contribuirono non
poco allo sviluppo del Paese, con le loro navi e i loro ideali, contribuendo
alla nascita di una potenza marinara mondiale. La Francia aveva nei suoi
confini molte province dellOrdine assai più potenti di quelle
del Portogallo.
Si potevano per esempio sfruttare i Templari per porre fine alle scorribande
dei Saraceni che rovinavano i traffici francesi con loriente .
Il Re di Francia avrebbe dovuto anche ricordarsi che i suoi antenati dovevano
la vita ai Templari! San Luigi e tutti i suoi crociati che sopravvissero
al massacro, caddero in mano ai musulmani che chiesero un riscatto
chi lo pagò?
La Francia? No, i Templari! Anche Luigi VII ed il suo esercito furono
aiutati dai Templari, che li guidarono nelle zone impervie, inospitali,
dove non conoscendo i sentieri giusti si poteva morire di sete, tornò
molto utile lesperienza dei Templari in fatto di guerriglia con
i musulmani.
Filippo ed i suoi ministri si ingannavano quando pensavano che il Tempio
valesse più della lealta dellOrdine!!! Il loro amore
per la patria dorigine si riconosceva in ogni loro azione. Parlando
molto meschinamente la Francia poteva sfruttare i Templari in modo molto
più proficuo, come fecero i Re tedeschi con i Cavalieri Teutonici.
Alla luce di tutto questo si può ragionevolmente pensare che la
Chiesa abbia il dovere morale di rivedere il processo e di riabilitare
i Templari. Il processo si svolse contro una miriade di norme di diritto
canonico e civile, i Templari vennero trattati in modo disumano, le loro
confessioni furono estorte con modi e mezzi violentissimi
Era ed
è fin troppo chiaro che lOrdine era innocente.
Una revisione è tuttaltro che impossibile.
questa la sede per tali discussioni, scusate.
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