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"SOLSTIZIO
ETERNO" - parte prima -
IL SIMBOLO NELLARTE ROMANICA
Si è tentato sempre di definire il simbolo con le parole.
Di tutte le definizioni che conosco una sola, mi sembra, riesce ad andare
oltre. Ed è questa:
"Dio è una parola, il rame dei Cieli è una parola
la
divinità pura che non ha mai avuto né forma né figura.
Oltre la parola non ci resta che il simbolo per definire la presenza di
Dio" (Meister Eckhart).
Questa definizione ci mette di colpo nel cuore delliconografia cristiana,
e precisamente dellarte romanica, fonte archetipale della struttura
simbolica che regge il tempio di Cristo. Per definire la presenza di Dio
abbiamo quindi, oltre la parola, la pietra, laffresco, la vetrata,
larazzo, ledificio stesso del tempio, il simbolo. Il simbolo
sostituisce la presenza di Dio, è la sua funzione primordiale.
In questo senso, nella gerarchia dei valor simbolici, Cristo stesso è
il simbolo dei simboli, in quanto immagine visibile del Dio invisibile.
La sua immagine, incarnata, definisce la presenza di Dio.
Al secondo posto il tempio, ledificio della Chiesa, è la
rappresentazione di Dio manifestato, definisce e sostituisce la presenza
di Cristo, o meglio definisce la sua temporanea assenza fino alla Parusia,
al suo ritorno. Cristo non è "una parola" (riprendendo
il pensiero di Eckart), egli ha "forma" e "figura",
ma dopo la sua incarnazione è rientrato nello spirito. Il tempio
cristiano è simbolo della sua presenza assenza. Nelle chiese
doriente soprattutto si può vedere al centro labside
interna, in basso, dietro laltare, un curioso affresco, raffigurante
un trono vuoto con, sul cuscino imperiale, un globo e uno scettro. IL
simbolo, chiamato Etimasia, sostituisce la presenza assenza di
Cristo fino al suo ritorno, fino alla Parusia, ha un significato di attesa
ed è, sul piano simbolico, la chiave di volta dellintera
iconografia cristica. Lo scettro raffigura il potere divino, la regalità
sacra, il globo luniversalità, il trono il creato, il mundus.
Seguono sulla scala di valori i simboli che costituiscono "le pietre
miliari" (Marie Madeleine Davy) nel cammino verso Dio. Se il mito
è il ricordo della lezione divina primordiale, come suggerisce
Elide, se il rito è la ripetizione del modello della lezione primordiale,
il simbolo nelliconografia cristiana è la raffigurazione
di un significato biblico esemplare, di una ierofania, di una manifestazione
sacra, immagine che svolge la funzione dellintermediario necessario
nel cammino di fede. Il simbolo ci rivela la realtà del cosmo,
del creato, al di là della conoscenza razionale, ci aiuta ad andare
oltre la ragione sperimentale per attingere alla ragione mistica. Per
questo è così importante la sua funzione intermediaria.
Ne sono esenti solo i santi. Per noi, semplici pellegrini della conoscenza,
il ricco libro della "Bibbia dei poveri", ossia il serbatoio
della simbolica medievale, costituisce la bussola che indica il punto
fermo della ricerca cristiana.
Se il tempio cristiano è la rappresentazione di Dio manifestato,
di Cristo, la sua struttura architettonica riproduce simbolicamente il
corpo di Dio incarnato, centro e riassunto delluniverso: Imago Mundi.
Ogni chiesa si trova al centro mistico dellintero creato, così
come la terra su cui poggia. Questa centralità mistica della chiesa
terra non ha nulla a che fare con la centralità astronomica
che ha costituito il nocciolo dellenorme malinteso nella disputa
su Galileo: la realtà della ragione mistica fu, ed è tuttora,
giudicata con la logica della ragione sperimentale. La terra di Cristo
era ed è il centro delluniverso, quella di Bacone e dei suoi
seguaci, no.
Ezechiele
riceve nel sogno le dimensioni del nuovo tempio di Gerusalemme, le cui
proporzioni hanno una sorprendente analogia con la chiesa romanica. Le
regole costruttive vengono da Dio stesso che ne è il vero architetto.
I costruttori imitano Dio, eseguono il suo progetto. Per questo la chiesa
romanica non è mai firmata; questa orgogliosa autoattribuzione
inizia col Rinascimento, quando il rapporto uomo Dio è profondamente
mutato.
La geometria dellarchitettura romanica è rigorosamente simbolica.
Lo spazio destinato alla navata (o alle navate) è rettangolare
o quadrato. Il quadrato è simbolo del cosmo, della materia organizzata,
del creato. I suoi attributi sono la stabilità e la temporalità,
appartiene allordine terreno. Il cerchio (o il semicerchio) è
simbolo del cielo, del sacro. Labside è circolare, raffigura
inoltre la volta delluniverso e la calotta cranica delluomo
(in riferimento, come vedremo, con la testa del corpo di Cristo). Il cerchio
è il segno delleternità, rappresentata anticamente
da un serpente ad anello, con bocca e coda che si toccano. Mentre il quadrato,
che corrisponde ai quattro punti cardinali, ai quattro elementi che costituiscono
la materia, ha un orientamento fisso, stabile, il cerchio non è
orientabile: è una figura essenzialmente dinamica. La croce, simbolo
della passione, della condizione umana terrena, è un quadrato ridotto
alle sue due assi. Nella pianta della chiesa romanica queste due assi
(lasse longitudinale della navata e quella del transetto) sincrociano
in un punto ideale, segnato certe volte da una pietra inserita proprio
al centro dellincrocio, chiamato il centro cosmico del tempio. Così
come ogni cristiano ha il suo Cristo, il suo Dio personale, che pur essendo
uno si trova in tutti, allo stesso modo ogni chiesa, in quanto riassunto
dellintero universo, è virtualmente il centro del cosmo:
un microcosmo che riassume il macrocosmo. E siccome luomo è
la creatura esemplare di Dio, il suo capolavoro, egli stesso riassunto
del grande universo, la chiesa riproduce nel suo piano architettonico
il corpo umano. Il corpo umano come creatura prediletta, in cui Dio si
è incarnato.
La chiesa è dunque, in essenza, il corpo di Cristo che ne è
larchetipo: labside è la testa, la navata è
il tronco, il transetto è lorizzontale delle braccia aperte.
Ma, se la chiesa cristiana è proprio il corpo di Cristo, e se adesso,
al posto di una sola Chiesa, da lui fondata, ne abbiamo tante (cattolica,
ortodossa, protestante, evangelica, luterana, copta etc.,) vuol dire che
abbiamo fatto a pezzi il corpo di Cristo, e che lunico progetto
ecumenico non può essere altro che ricomporre la chiesa cristiana
in un solo corpo. Il lettore mi deve perdonare questa parentesi poco accademica
ma molto dolente.
Dal portale dingresso fino allabside seguiamo un percorso
iniziatici che ha il valore di una vera e propria penetrazione nei misteri
delluniverso. Il portale e labside sono i due poli di questo
itinerario privilegiato. Se lintero edificio è un riassunto
del cosmo, il portale è a sua volta il riassunto delledificio
stesso. Il metodo iniziatici sollecita prima di tutto la memoria: ricordati
che la chiesa è luniverso!
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